Il 15 Aprile, 599 membri del Parlamento europeo hanno approvato una votazione intesa a emendare la direttiva 2013/34/EU che richiede la divulgazione obbligatoria delle informazioni non finanziarie e la diversity di alcune grandi aziende e di alcuni gruppi.

Il principio base su cui si incardina è “report or explane”  e coinvolge tutte le PIE  ”entità di interesse pubblico”da 500 o più dipendenti. Sono circa 6000 le imprese interessate, di queste, ad oggi, circa 2500 si sono già attivate per intraprendere il percorso tracciato dalla norma. Le aziende contemplate dalla direttiva, PIE, saranno tenute a comunicare nella loro relazione sulla gestione le informazioni pertinenti e “material” su politiche, risultati e rischi, comprese le due diligence che saranno implementate, e relativi KPIs non finanziari relativi agli aspetti ambientali, sociali nonché su questioni relative al personale, al rispetto dei diritti umani, all’anti-corruzione e concussione, e alla diversity nei consigli di amministrazione.

Queste informazioni dovrebbero, infatti, includere: una breve descrizione del modello di business del gruppo; una descrizione della politica perseguita dal gruppo in relazione ai temi contemplati dalla direttiva, inclusi i processi di due diligence attuati; l’esito di tali politiche; i principali rischi connessi alle operations, tra cui, le relazioni commerciali, i prodotti o i servizi che possono provocare impatti negativi nelle aree evidenziate, e come l’entità gestisce tali rischi; indicatori chiave di performance non finanziarie (KPI) rilevanti per la particolare attività. La dichiarazione non finanziaria consolidata dovrà, invece, fornire una spiegazione chiara e motivata per il fatto di non persegue politiche in relazione a uno o più di questi elementi.

La direttiva non impone una reportistica completa sugli aspetti ambientali e sociali (anche se la Commissione sicuramente la incoraggia), ma richiede la comunicazione di alcune informazioni sulle politiche, i risultati e i rischi.

La dichiarazione UE sottolinea che: “La trasparenza porta ad una migliore performance. Questo è vero, non solo per la divulgazione di informazioni finanziarie, ma anche per quanto riguarda informazioni su questioni ambientali e sociali. Aziende trasparenti hanno performance migliori nel corso del tempo, hanno più bassi costi di finanziamento, attraggono e trattengono i dipendenti di talento e sono, in ultima analisi, più di successo. ”

La Direttiva si concentra sulla pertinenza, la rilevanza, i processi e i risultati (casualmente questo è il principio motore del G4 – GRI) ed è espressione di una volontà di collegamento, più amplia, degli impatti aziendali sulla società e sull’ambiente. Da notare come purtroppo l’IR (Integrated Reporting) sembra ancora essere uno strumento considerato troppo avanzato, ma certamente il sentiero tracciato da questa direttiva va nella direzione giusta.

http://ec.europa.eu/internal_market/accounting/non-financial_reporting/index_en.htm